Bella ma perdente: Inghilterra, una storia di grandi campioni senza trofei

By Francesco Castorani

Inventori del calcio, diventati presto nobili del gioco. Esportatori di regole e da anni isola felice che attrae i migliori interpreti del mondo. L'Inghilterra è ancora il polo principale del calcio europeo e, con una differenza enorme rispetto al suo passato, lo sta diventando anche la Nazionale inglese. Non che fosse considerata tra quelle più deboli, ma l'unico trofeo presente nel Palmarés risale ormai al Mondiale del 1966, dal quale sono ormai trascorsi quasi 60 anni.

Un'epoca nella quale non erano probabilmente nemmeno nati i genitori dei protagonisti odierni. La Nazionale più antica del mondo (insieme a quella scozzese) si è avvicinata di nuovo, in pochi anni, alla vittoria di uno dei grandi tornei internazionali. Tra la necessità del coming home e la paura di non ribellarsi alla maledizione, approfondiamo le statistiche dell'Inghilterra nei Mondiali e negli Europei.

16 partecipazioni ai Campionati Mondiali divise tra una sola vittoria, due quarti posti, svariate eliminazioni alla fase a gironi e i Quarti di Finale come piazzamento più comune della storia inglese.
11 partecipazioni ai Campionati Europei, compresa questa, con zero successi, un terzo e un secondo posto e una Finale ancora da giocare che caratterizzerà il prossimo futuro.

La Nazionale di calcio dell'Inghilterra, lo dicono i piazzamenti, non ha una storia paragonabile alle più titolate del mondo (dalle sudamericane Brasile e Argentina, alle europee Italia, Germania o Spagna), ma sta vivendo un periodo particolarmente positivo. Una seconda generazione dorata che dovrà provare a riscattare quella degli anni Duemila e che ha tante somiglianze con il recente passato. Jude Bellingham che illumina Madrid come Beckham o Owen, Phil Foden come fenomeno dell'altra sponda di Manchester rispetto a Wayne Rooney, con Rice equilibratore con paragoni scomodi come Gerrard e Lampard, e Stones a ereditare il protagonismo di John Terry.

English midfielder David Beckham (R) and Argentina | GERARD CERLES/GettyImages

I giocatori più presenti della storia dell'Inghilterra sono, in questo ordine, Peter Shilton, Wayne Rooney, David Beckham, Steven Gerrard, Bobby Moore, Ashley Cole, Bobby Charlton, Frank Lampard, Billy Wright e Harry Kane. Tutti, tranne il capitano dell'attuale selezione, superano le 100 apparizioni; nessuno, tranne Charlton e Moore, è stato in grado di festeggiare un trofeo in Nazionale nonostante i tanti successi con le squadre di club.

Una condanna che sembra perseguitare proprio l'attuale capitano Harry Kane. Volato a Monaco di Baviera in estate dopo una vita al Tottenham, l'uragano ha trascinato i compagni con la sua miglior stagione realizzativa in carriera. Ha trascinato, ma non abbastanza per disallineare i pianeti che sembra vogliano allontanare il più possibile il suo primo trofeo (magari per renderlo iconico). Nè Supercoppa, nè DFB-Pokal, nè Bundesliga o Champions League, per chi domani scambierà il proprio gagliardetto con Alvaro Morata e sarà il principale protagonista di una Finale già disputata 3 anni fa contro l'Italia.

Netherlands v England: Semi-Final - UEFA EURO 2024 | Richard Pelham/GettyImages

Di quell'ultimo atto a Wembley hanno parlato tanti interpreti inglesi nei giorni antecedenti l'imminente Finale di Berlino, tra cui proprio il capitano, che ha rimarcato concetti come il dolore patito dopo la sconfitta e la resilienza che ha riportato la squadra dove era rimasta.

Il secondo, anche banalizzato in un"giocare e perdere determinate partite aiuta a rigiocarle in futuro", è un concetto che è molto attuale per quanto concerne la selezione inglese. Di Gareth Southgate si possono criticare diversi aspetti, da un gioco tutt'altro che spumeggiante rispetto alla qualità degli interpreti a disposizione fino alle sue convocazioni singolari, ma non si può certo dire che non porti risultati. Prima di lui nessun CT era riuscito a guidare l'Inghilterra a due Finali consecutive, anzi quella di stasera sarà la terza in assoluto della storia inglese agli Europei. Competizione alla quale va aggiunto il risultato dei Tre Leoni ai Mondiali del 2018, una Semifinale persa amaremente contro la Croazia che però mancava dal 1990.

Lasciando da parte il gusto personale, per un'analisi più oggettiva dei risultati, Gareth Southgate risulta essere, dopo il Campione del Mondo Alf Ramsey, il miglior selezionatore della storia dell'Inghilterra.

L'articolo originale è stato pubblicato da 90min.com/IT come Bella ma perdente: Inghilterra, una storia di grandi campioni senza trofei.